sabato 4 luglio 2009

Tor

Tor è una applicazione creata per navigare in maniera anonima in rete. Tor è in grado di gestire l'omonima rete di computer che utilizzano lo stesso software, Open Source, gratuito e disponibile per tutti i sistemi operativi. E' utilissimo per difendersi dalla cosiddetta analisi del traffico, ovvero una forma di sorveglianza della rete che minaccia le libertà individuali e la privacy, le attività ed i rapporti d'impresa confidenziali, e la sicurezza di stato.

In pratica Tor devia le comunicazioni dei suoi utenti verso i computer di coloro che donano una parte della loro banda ADSL. In questo modo si rende impossibile sapere quali siti sta visitando un certo utente e, viceversa, rende impossibile ai siti visitati venire a sapere dove l'utente è realmente. Questo è reso necessario perché il destinatario di una comunicazione può sapere, analizzando il pacchetto di dati inviato, chi lo sta mandando (oltre a sapere cosa sta mandando). Lo stesso possono fare gli intermediari che ricevono il flusso dei pacchetti, come ad esempio gli Internet Service Provider (ISP), e talvolta anche gli intermediari non autorizzati.

Tor viene usato tutti i giorni per una gran varietà di scopi, da parte di militari (gli agenti in missione, i comandi e i controlli militari che usano i servizi nascosti di Tor per essere fisicamente non localizzabili, al contrario dei server Internet classici, per la raccolta di intelligence), giornalisti (per proteggere informatori, obiettori di coscienza, dissidenti), polizia e magistratura (sorveglianza online, operazioni sotto copertura, linee di denuncia davvero anonime), attivisti per i diritti umani e chiunque viva dietro firewall nazionali (in regimi come la Cina) o sotto la sorveglianza di regimi repressivi, così da avere una prospettiva globale su argomenti controversi, come la democrazia, l'economia e le religioni. Anche i dirigenti d'impresa possono beneficiare della rete Tor per l'uso di banche dati sugli incidenti di sicurezza, per poter vedere la concorrenza come la vede il mercato e per mantenere confidenziali le strategie aziendali.

Ma anche i cittadini comuni hanno molti motivi per usare Tor, persone hanno un blog e non vogliono essere licenziate per aver espresso la loro libera opinione sul capoufficio, che vogliono proteggere la privacy dei loro figli (che pur non dando il proprio indirizzo in chat possono essere localizzati con estrema precisione tramite l'indirizzo IP, specie negli USA). Bisogna poi tener conto che gli Internet Service Provider (ISP), anche se dichiarano di anonimizzare il proprio registro delle navigazioni in Internet dei loro clienti, spesso non lo fanno e vendono queste informazioni a società di marketing (ma anche a chiunque possa pagarle). Questi registri contengono l'elenco completo di ogni sito web visitato dagli utenti, e quindi anche il testo di ogni ricerca, oltre che tutte le informazioni relative all'IP, il browser e il sistema operativo usati, e molto altro.

Tor una siglia che sta per The Onion Router, dove Onion in inglese significa cipolla. Onion Routing è proprio una tecnica di comunicazione anonima su una rete di computer inizialmente progettato e realizzato per la Marina degli Stati Uniti, allo scopo di proteggere le comunicazioni dello Stato. Le comunicazioni di Tor sono basate su un modello a strati, proprio come una cipolla, descritto nella voce Onion_routing#Routing_onions di Wikipedia.

Tor da solo gestisce questa rete di computer a cui chiunque può appoggiarsi anche senza mettere a disposizione la propria banda (ovvero anche senza diventare un relay). Ma da solo Tor non è molto utile per l'utente, in quanto serve sempre un software o un plugin in grado di far funzionare Tor durante la navigazione internet, la lettura della posta elettronica, le chat su programmi di messanging ed altre applicazioni che usano il protocollo TCP.

Un esempio molto utilizzato di suite software in grado di offrire un accesso completo e semplice alla rete Tor è quello composto dalle applicazioni Tor, Vidalia, Privoxy e l'estensione Torbutton per Firefox.

  • Vidalia è un'interfaccia grafica utente (GUI) per l'applicazione Tor, molto semplice e completa, che permette di accedere alla rete Tor, avviare un relaying, mostrare la rete Tor tramite un cartina del mondo, cambiare in un click la propria identità on line (ovvero, in pratica, l'ultimo nodo della rete Tor prima della destinazione della nostra comunicazione quindi, ad esempio, l'indirizzo IP letto dal sito web navigato), monitorare la banda usata da Tor, accedere ad una serie di impostazioni e all'aiuto (in inglese)
  • Privoxy permette di risolvere un problema dovuto al fatto che molte applicazioni effettuano richieste DNS dirette, ovvero senza usare il proxy di Tor. Questo significa compromettere l'anonimato poiché permetterebbe ad un osservatore esterno di vedere le richieste DNS effettuate dall'utente, e quindi scoprire le destinazioni delle connessioni. Privoxy interviene proprio a questo livello poiché si tratta di un proxy web che, mentre l'utente naviga in internet, interviene per bloccare i cookie e le informazioni relative al browser utilizzato.
  • Torbutton è una estensione per Firefox, funzionante dalla versione 0.8 a a tutte le varianti della 3.0. Si tratta di una estensione che permette all'utente di abilitare o disabilitare l'uso di Tor da parte del browser in un solo click. In basso a destra, infatti, una barra di stato cliccabile segnala (in verde) se Torbutton è attivato o (in rosso) se è disattivato (nelle opzioni di Torbutton è possibile decidere di visualizzare un icona, la cipolla di Vidalia, al posto del testo). Come ulteriore sicurezza per l'utente, Torbutton disabilita, quando attivo, molti tipi di contenuti sensibili e la cronologia.

Tutti e 4 questi software vengono installati automaticamente una volta andati nella pagina dell'easy-download, aver scaricato il file vidalia-bundle-0.2.0.34-0.1.14-universal.dmg e aver lanciato l'installer vidalia-bundle-0.2.0.34-0.1.14-universal.mpkg. Le istruzioni complete, anche se la procedura è abbastanza semplice, si trovano nella pagina Istruzioni per installare Tor su Mac OS X. Importante, a fine installazione, è controllare che tutto funzioni. Per fare questo, ovvero per verificare Vidalia gestisca bene Tor e che Torbutton, in Firefox, gestisca bene Vidalia, bisogna

  1. Aprire Firefox
  2. Attivare Torbutton, cliccando sulla scritta Tor disattivato
  3. Andare sul Tor detector: se la scritta che appare è "Sorry. You are not using Tor." vuol dire che c'è qualche problema, altrimenti apparirà la scritta "Congratulations. You are using Tor."

Da questo primo controllo del funzionamento, ci si accorge subito della lentezza della navigazione tramite i tunnel di Tor rispetto alla classica navigazione non anonima. Questo è naturalmente dovuto ai molti più passaggi che i singoli pacchetti di informazioni devono fare per "far perdere le loro tracce". Una rete Tor con molti più relay, ovvero con molti più utenti volontari che donano banda, sarebbe molto più veloce.

Eventuali abusi della rete Tor sono possibili e si dividono in tre principali categorie:

  • Esaurimento della banda: ovvero il malcostume di trasferire grosse quantità di dati attraverso la rete Tor (per esempio tramite software peer to peer). La rete Tor è mantenuta da volontari che donano la propria banda, abusarne significa danneggiare l'intera rete.
  • Spam: la possibilità di inviare pacchetti in modo anonimo anche tramite il protocollo SMTP potrebbe rendere Tor un preda ambita per gli spammer. Per quest, di default, Tor rifiuta le connessioni in uscita verso la porta 25, cioè quella usata per SMTP.
  • Vandalismo: un utente Tor potrebbe approfittare dell'anonimato per scrivere messaggi impropri su forum, wiki, o chatroom. Wikipedia, per evitare questi vandalismi, non consente la modifica delle proprie pagine agli utenti anonimi che si collegano via Tor.

Link utili


giovedì 2 luglio 2009

Dock

Il Dock è l'applicazione che, in Mac OS X, appare come una barra piena di icone in basso nello schermo e consente principalmente di accedere velocemente alle applicazioni che vi sono sistemate. Il Dock può essere sistemato anche su uno dei lati destro o sinistro dello schermo, ma in tale posizione perde l'apparenza tridimensionale che ha guadagnato dal restyling del passaggio da Tiger a Leopard.

L'applicazione, come il Finder, non si trova nella cartella Applicazioni Applicazioni, cioè /Applications, ma piuttosto si trova nella cartella si sistema dedicata ai servizi /System/Library/CoreServices/Dock.app. Invece, per quanto riguarda la versione dell'applicazione, il Dock non segue la numerazione del sistema operativo (come invece fa il Finder) ma è attualmente alla versione 1.6.9.

La parola Dock, come spiega Wikipedia, si riferisce (in lingua inglese) a un'area in cui persone o oggetti vengono depositati in attesa di essere prelevati da un mezzo di trasporto (per esempio il molo di un porto). In senso figurato, quindi, si può dire che le applicazioni nel "dock" sono "ormeggiate" in attesa del prossimo utilizzo da parte dell'utente.

Il Dock fu ideato proprio da Apple che lo implementò nel 1983 nell'Apple Lisa. In pochi anni l'idea fu abbondonata per essere ripresa dapprima da altre aziende (Acor, Atari, Amiga) e poi dalla NextStep dello Steve Jobs appena licenziato dall'Apple che aveva fondato. E' grazie a NextStep che il Dock ha il vero successo internazionale, tanto che Microsoft ne acquista le licenze per includerlo nei sistemi operativi Windows (anche se questa implementazione non fu mai realizzata). Una volta rientrato in Apple, Jobs decide di includere il Dock nel nascituro Mac OS X e da lì non se ne è più andato.

Il Dock è separato in due zone delimitate da una sorta di striscia pedonale.

La parte sinistra raccoglie le icone delle applicazioni che l'utente ritiene di utilizzare più spesso, ed infatti si possono aggiungere a piacere semplicemente trascinando l'icona dell'applicazione dalla cartella Applicazioni direttamente sul Dock, e si possono eliminare trascinandole in un punto qualsiasi dello schermo al di fuori del Dock stesso. L'unica icona non eliminabile è la prima, ovvero quella relativa all'applicazione Finder. Tutte le icone, se l'applicazione corrispondente è aperta, hanno un puntino luminoso appena sotto di esse. Anche le applicazioni non trascinate sul Dock dall'utente, se aperte vengono visualizzate su di esso, ma scompaiono dalla barra una volta che vengono chiuse. Se invece l'icona di una applicazione non fissata sul Dock viene spostata in un'altra posizione (sempre sul Dock), questa rimarrà anche ad applicazione chiusa.

La parte destra del Dock, invece, raccoglie i collegamenti a file o dischi e le Pile (o Stack) delle cartelle: si tratta di una maniera innovativa di mostrare il contenuto di una cartella come una pila arcuata di file, in una griglia (se il numero di file è eccessivo questa visualizzazione è automatica) o in un elenco navigabile per sottocartelle. In sostanza, in questo modo, si possono definitivamente spostare file, cartelle ed eliminare gli alias (collegamenti) dalla scrivania, permettendoci finalmente di godere appieno dei nostri wallpaper (sfondi) senza rinunciare ad avere i nostri documenti a portata di mano. Acceso un Mac per la prima volta, sono già presenti due Pile relative alle cartelle Documenti e Downloads dell'utente, ma qualsiasi altra cartella può essere trascinata sul Dock. Anche i file sono trascinabili sul Dock ed appaiono come semplici icone. In ultimo, all'estrema destra è presente il Cestino.

Il Cestino si apre come una normale cartella se si clicca sull'icona corrispondente. Con il tasto destro (click secondario) si attiva il menu contestuale che permette di svuotare il Cestino (tale funzione è raggiungibile anche dal menu Finder>Svuota il Cestino... o con la combinazione di tasti ⇧⌘⌫).

Ogni icona nel Dock ha il suo menu contestuale che permette di rimuovere l'icona dal Dock, di mostrare nel Finder o aprire l'applicazione o la cartella. Nel caso delle Pile sono accessibili delle opzioni come la modalità di visualizzazione e l'ordine con cui devono essere mostrati i file contenuti in esse. Nel caso delle applicazioni, quindi solo nella parte sinistra del Dock, è possibile decidere di lanciare una certa applicazione al login, ovvero all'avvio del Mac.

Le preferenze principali del Dock sono impostabili dal menu >Dock dal quale si può attivare il Nascondi (ovvero la capacità di visualizzare il Dock solo se il puntatore tocca il lato inferiore dello schermo), l'ingrandimento (cioè la possibilità di ingrandire le icone del Dock vicine al puntatore, molto utile nel caso il Dock sia pieno di icone), si può scegliere la posizione del Dock stesso (che, come detto sopra, può essere posizionato in basso ma anche in uno dei due lati dello schermo), ed infine si può accedere alle Preferenze Dock, ovvero a quel pannello delle Preferenze di Sistema che raccoglie ulteriori opzioni di personalizzazione: la dimensione del Dock (regolabile anche trascinando le già citate strisce pedonali), l'entità dell'ingrandimento (se attivato), la posizione nello schermo, l'effetto contrazione quando si riduce ad icona una finestra cliccando sul pulsante centrale giallo fra i tre in alto a sinistra (a scelta fra il tipico Effetto genio e l'Effetto scala), l'animazione all'apertura delle applicazioni (cioè il saltellare delle icone durante il caricamento), ed infine il Mostra e nascondi automaticamente che corrisponde al Nascondi di cui sopra.

Link utili:




Se non visualizzi correttamente alcuni simboli in questo articolo forse non hai installato (o correttamente impostato sul tuo browser) il font Lucida Grande Regular

Adium

Adium è una applicazione di messaggistica istantanea multiprotocollo, ovvero riesce a gestire contemporaneamente una serie di formati in modo tale da permettere all'utente di essere connesso, con lo stesso software, a più servizi di messaging allo stesso tempo.

I protocolli di comunicazione, e quindi i servizi, supportati sono

  • AOL Instant Messenger, inclusi ICQ e MobileMe (precedentemente conosciuto come .Mac)
  • MSN Messenger
  • Jabber, inclusi Google Talk e LiveJournal
  • Yahoo! Messenger, incluso Yahoo! Japan
  • Bonjour, compatibile con Apple iChat
  • MySpace IM
  • Facebook Chat
  • Lotus Sametime
  • Novell Groupwise
  • QQ
  • Gadu-Gadu

Adium permette di chattare in una finestra in cui le conversazioni sono ordinate in tabulatori (o pannelli) e permette di visualizzare facilmente il profilo di un utente, senza dover aprire un browser. Sono consentite chat di gruppo, ma non è ancora supportata né la chat audio né la chat video.

Adium è anche in grado di visualizzare e impostare gli avatar e di inviare ricevere (come messaggio testuale) i trilli.

L'ultima versione rilasciata è la 1.3.5, compatibile con Mac OS X Leopard, localizzata in italiano e in grado di integrare una serie di Xtras (leggi extras) che ampliano le funzionalità di base di Adium. Gli Xtras si dividono nelle seguenti categorie: Dock Icons, Emoticons, Contact List Styles, Message Styles , Sound Sets, AppleScripts, Status Icons, Service Icons, Menu Bar Icons, Plugins e Miscellaneous.

Adium è rilasciato sotto licenza GNU/GPL, per cui si definisce comunemente una applicazione Open Source, ed è anche per questo che è molto ampia la comunità di sviluppatori degli Xtras. Inoltre, il fatto che il codice sorgente di Adium sia di liberamente consultabile (oltre che utilizzabile), permette di avviare sessioni chat crittografate in piena sicurezza: se entrambi gli utenti stanno usando Adium, la sicurezza e la riservatezza della trasmissione dati è garantita dall'assenza di backdoor (le quali, invece, potrebbero essere presenti in software Closed Source, all'insaputa degli utenti).

Adium è distrubuito gratuitamente, anche se una donazione è gradita.

mercoledì 1 luglio 2009

Finder

Il Finder è l'applicazione principale di ogni computer Mac fin dal 1984, anno in cui fu introdotto, ed è stato completamente riscritto in occasione del lancio di Mac OS X, nel 2001. E' la prima applicazione che l'utente vede una volta acceso il computer (ed eventualmente effettuato il login) e si occupa principalmente di gestire i file e cartelle dei dischi collegati al computer (quindi sia quello interno che, eventualmente, quelli connessi esternamente, per esempio tramite USB o FireWire). Il Finder si occupa anche del lancio di tutte le altre applicazioni appositamente scritte per il sistema operativo Mac OS X.

il Finder attuale ha per definizione lo stesso numero di versione del sistema operativo: il suo nome completo è, oggi, infatti Mac OS X Finder 10.5.8, essendo Mac OS X "Leopard" giunto all'ottava release dopo il suo primo rilascio, a Novembre del 2007.

La sua posizione sul disco, essendo il Finder un'applicazione speciale rispetto a tutte le altre (proprio perché è quella che lancia gli altri programmi), non è quella classica, ovvero nella cartella Applicazioni, cioè /Applications, ma piuttosto si trova nella cartella si sistema dedicata ai servizi /System/Library/CoreServices/Finder.app.

A riprova della sua particolarità, Il Finder non può essere chiuso (a meno che non spegniamo il compiuter o lo riavviamo), ma può essere solo riavviato. Un modo per farlo è andare sul menu >Uscita forzata... (o premere Command+Alt+ESC, in simboli ⌘⌥⎋) e scegliere Finder dalla finestra Forza chiusura applicazioni. Potete notare come il bottone in basso a destra cambi caption da Uscita forzata a Riapri.

Dal punto di vista del suo funzionamento, il Finder non è altro che una shell, come quelle presenti in altri sistemi operativi, che fa però uso esclusivo di una interfaccia grafica (GUI) per semplificarne l'utilizzo all'utente. Tale GUI permette l'esecuzione di una serie di comandi senza doverli digitare nella shell (compito di solito complicato per la maggior parte degli utenti) permettendo di visualizzare il contenuto e la struttura del filesystem (attualmente HFS+, in passato Apple usò l'MFS) in quella che viene chiamata la metafora del desktop (o ambiente desktop, che si traduce in scrivania).

In tale ambiente grafico, trova spazio una serie di icone cliccabili che rappresentano ognuna un disco, una cartella, o un file. Esiste anche una cartella speciale chiamata Cestino, dove il Finder immagazzina i file che l'utente intende eliminare, prima di procedere alla loro rimozione dall'indice del filesystem. La posizione del cestino è relativa al particolare utente ed è /Users/nomeutente/.Trash/.

Le icone possono essere presenti dentro una finestra del Finder oppure proprio sulla Scrivania (che altro non è che una cartella come le altre, la cui posizione è in /Users/nomeutente/Desktop . Il comportamento è identico ma, all'interno di una finestra, sono ben 4 le modalità di visualizzazione dei file e delle cartelle: icone, elenco, colonne e Cover Flow. Ogni finestra è poi fornita di una barra degli strumenti e di una barra verticale sul lato sinistro. La pressione del piccolo bottone piatto in alto a destra sulla finestra del Finder permette di nascondere questi due elementi (oppure tramite la combinazione Command+Option+T, ⌘⌥T).

Fare doppio click su una icona permette di eseguire una serie di azioni diverse nel caso si tratti di un disco o una cartella, nel qual caso si aprirà una finestra che mostra il contenuto dell'oggetto scelto), o di un file o una applicazione. Nel caso di un file verrà aperta automaticamente l'applicazione che per default è demandata alla sua apertura, mentre nel caso si faccia doppio click su una applicazione, il Finder non farà altro che lanciarla. Il doppio click su una icona corrisponde, tramite tastiera alla pressione della combinazione Command+O (⌘O).

Il click col tasto destro del mouse (che sul Mac ha molte alternative, come il CTRL+click oppure il tap con due dita sul trackpad) mostra il menu contestuale che, nel caso il puntatore sia su una icona, contiene, ad esempio il comando Ottieni informazioni, molto utile per conoscere il peso in byte del file o della cartella selezionata (oppure lo spazio occupato e totale nel caso si sia selezionato un disco).

Parte integrante del Finder sono la Barra dei menu, posizionata lungo tutto il lato alto dello schermo, e il Dock, posizionato in basso come impostazione predefinita, ma spostabile sul lato di destra o su quello di sinistra. Il Dock è in realtà una applicazione a parte (è questa che contiene, nelle ultime versioni del Finder, l'icona del Cestino) ma la si può considerare parte integrante del Finder poiché appare sempre insieme ad esso all'avvio del Mac, ne condivide alcune funzioni e non ha il proprio nome visualizzato sulla barra dei menu.

Rispetto alle versioni precedenti del Finder, ovvero quelle relative ai sistemi Mac OS X Tiger e precedenti, Apple ha apportato numerose modifiche sia dal punto di vista dell'interfaccia grafica che delle funzionalità nella versione inclusa in Leopard.

L'interfaccia grafica è stata completamente ridisegnata sullo stesso stile di iTunes (in particolare con modalità di visualizzazione Cover Flow già citata) ed anche delle applicazioni comprese nella suite iLife. Nella barra verticale sulla sinistra, in particolare, oltre ai dischi e ai dispositivi connessi, come CD o DVD, e alle Posizioni preferite dall'utente, è stata inserita una funzione di ricerca rapida basata sulla cronologia e sul tipo di file, con alcune ricerche già preimpostate.

La funzionalità di ricerca rapita Spotlight, richiamabile tramite l'icona in alto a destra sulla barra dei menu (o dalla combinazione Command+Barra spaziatrice), è stata inclusa nella finestra del Finder che, nell'angolo in alto a destra ha guadagnato un, basato sul motore di Spotlight.

Sia la visualizzazione in modalità Cover Flow che la nuova funzione Visualizzazione rapida (Quick Look) permette di visualizzare il contenuto di un file senza dover richiamare la relativa applicazione. In particolare Quick Look è richiamabile semplicemente premendo barra spaziatrice.

Un ulteriore novità del Finder di Leopard è possibilità di leggere dischi con file system ZFS.

Link utili:

Se non visualizzi correttamente alcuni simboli in questo articolo forse non hai installato (o correttamente impostato sul tuo browser) il font Lucida Grande Regular

Introduzione

Lo scopo di questo blog è quello di raccogliere informazioni su una grande varietà di applicazioni per Mac, classificandoli per nome, azienda produttrice e sistema operativo sul quale girano. I vari articoli saranno una sorta di raccolta di informazioni su queste applicazioni che verranno di volta in volta aggiornate in articoli successivi dal titolo Applicazione /2 ecc. e saranno comunque archiviati tutti tramite un tag che renderà tutti gli articoli riferiri alla stessa applicazione facilmente consultabili.

Per velocizzare l'inserimento delle informazioni saranno evitate immagini e tutto sarà descritto testualmente, compresi i tutorial. Nel caso ci fossero delle parti poco chiare, invito i lettori a fare domande nei commenti.

L'idea è quindi quella di creare velocemente un grosso archivio di informazioni testuali che diventi un punto di riferimento sia dal punto di vista delle recensioni di nuovi software per Mac che da quello dell'archivio storico di questa rilevante parte dell'informatica.

E' in programmazione l'uscita di un blog parallelo dedicato all'iPhone: Applicazioni per iPhone. Anche questo blog ha come fine quelli di essere un archivio di informazioni testuali sul mondo dell'iPhone, le applicazioni disponibili sull'App Store e le recensioni di nuovi software.